Jazz
Il jazz è un linguaggio musicale misto nato dalla diffusione di elementi della musica africana con della musica dei bianchi (inglesi, statunitensi e francesi) nato nel 1865 circa, ma noto soltanto dal 1913, quando verrà pubblicato per la prima volta sulle pagine di un giornale di San Francisco.
Storia[modifica | modifica sorgente]
Il jazz nasce nel 1865 quando, con l'abolizione della schiavitù, molti ex schiavi senza più un lavoro si misero a cantare e a suonare a pagamento. È con il jazz che gli schiavi neri conquistano i loro padroni.
Generi[modifica | modifica sorgente]
All'inizio del Novecento, a New Orleans si formano le prima brass bands, complessini che suonano per le strade durante le processioni dei funerali o il carnevale. Sono bande di strumenti a fiato, prevalentemente ottoni (in lingua inglese brass). Risale invece alla fine dell'Ottocento il primo genere colto, il ragtime. Si tratta di musica per pianoforte, piacevole, allegra e con grande senso del ritmo. Nasce intorno al 1929 lo swing, un genere ballabile, orecchiabile e commerciale, che si diffonde presto nei locali e anche nelle case. Gli anni quaranta portano a un'altra svolta, la nascita del bebop, che imprime una svolta stilistica irreversibile, da cui nascono tutte le successive correnti del jazz moderno: il cool jazz, l'hard bop, il free jazz.
Curiosità[modifica | modifica sorgente]
Il jazz è detto anche musica del colore, perché ci rimanda alla storia delle arti figurative: non pochi jazzisti, come Ornette Coleman o Archie Shepp, si sono riconosciuti nella pittura astratta-espressionista. La ricerca estrema di una creatività libera, dai forti contrasti di colore di artisti come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat era ispirata ai grandi miti del jazz come Charlie Parker, John Coltrane e Miles Davis, che questi artisti ascoltavano incessantemente.
Note[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]