Alfabeto arabo

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L'alfabeto arabo (in arabo: الْأَبْجَدِيَّة الْعَرَبِيَّة, al-abǧadiyya al-ʿarabiyya o الْحُرُوف الْعَرَبِيَّة, al-ḥurūf al-ʿarabiyya) è l'alfabeto usato per scrivere la lingua araba.

Questo alfabeto è il linguaggio del Corano, che è sacro per i musulmani. La sua influenza si diffuse insieme all'Islam. Era anche usato per scrivere altre lingue non legate all'arabo, come il persiano o l'urdu (l'alfabeto arabo-persiano), o il turco, prima della riforma del 1928.

L'alfabeto arabo consiste di ventinove lettere di base e si scrive da destra a sinistra. La scrittura è sempre corsiva (anche nel testo stampato), cioè le lettere di una stessa parola sono collegate tra loro. Non c'è opposizione tra lettere maiuscole e minuscole.

La maggior parte delle lettere sono collegate tra loro, e la loro ortografia differisce a seconda che siano precedute o seguite da altre lettere, o che siano isolate. L'alfabeto arabo, come altre scritture semitiche, non nota le vocali: il lettore deve quindi conoscere la lingua per renderle. Nelle edizioni del Corano o nei libri per i bambini, tuttavia, la notazione delle vocali è usata sotto forma di segni diacritici, chiamati ḥarakāt.

Questo alfabeto ha avuto origine nella variante nabatea dell'aramaico, che a sua volta derivava dall'alfabeto fenicio (che ha anche dato origine agli alfabeti greco e latino). Il primo testo registrato in alfabeto arabo risale al 512. Nel settimo secolo, furono aggiunti dei punti sopra o sotto certe lettere per differenziarle, poiché il modello aramaico aveva meno fonemi dell'arabo.

Alfabeto[modifica | modifica sorgente]

Lettera Nome Traslitterazione ISO-233 Pronuncia
Grafia isolata Grafia iniziale Grafia mediana Grafia finale
أ ,ؤ ,إ ,ئ ,ٶ ,ٸ ,ځ, ecc. Hamza ʾ Non esiste equivalente in italiano.
ʾalif Ā; ʾ Come la "a" di casa o la "e" di bello.
Bāʾ B Come la "b" di Bologna.
Tāʾ T Come la "t" di tavola.
Ṯāʾ Non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua inglese come ad esempio nel "th" di thing.
Ǧīm Ǧ Se doppia, si pronuncia come la "g" di giallo. Se singola, non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua francese come ad esempio nella "j" di je.
Ḥāʾ Non esiste equivalente in italiano.
H̱āʾ Non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua tedesca come ad esempio nella "ch" di nacht.
Dāl D Come la "d" di Dio.
Ḏāl Non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua inglese come ad esempio nel "th" di this.
Rāʾ R Come la "r" di rosso.
Zāy Z Se singola, si pronuncia come la "s" di rosa. Se doppia, si pronuncia come la "z" di zaino.
Sīn S Come la "s" di sultano.
Šīn Š Come la "sci" di sciabola.
Ṣād Non esiste equivalente in italiano.
ﺿ Ḍād Non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua siciliana come ad esempio nel "ḍḍ" di nuḍḍu.
Ṭāʾ Non esiste equivalente in italiano.
Ẓāʾ Non esiste equivalente in italiano.
ʿayn ʿ Non esiste equivalente in italiano.
Ġayn Ġ È estremamente simile alla r moscia.
Fāʾ F Come la "f" di fienile.
Qāf Non esiste equivalente in italiano.
Kāf Come la "c" di coniglio.
Lām L Come la "l" di Lituania.
Mīm M Come la "m" di maglione.
Nūn Come la "n" di noce.
Hāʾ H Non esiste equivalente in italiano. Una pronuncia equivalente però la si può trovare nella lingua inglese come ad esempio nella "h" di have.
Wāw W; ū Come la "u" di può.
Yāʾ Y; ī Come la "j" di Jacopo o la "i" di miele.