Magnesio

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Magnesio
Aspetto dell'elemento
Magnesio allo stato solido
Dati fisico/chimici
Sodio ← Magnesio → Alluminio
Numero atomico 12
Simbolo Mg
Temperatura di fusione 650 °C
Temperatura di ebollizione 1 091 °C
Anno della scoperta 1755
Scopritore Joseph Black e Humphry Davy


Il magnesio è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Mg e come numero atomico il 12.

Il magnesio è l'ottavo elemento più abbondante e costituisce circa il 2% della crosta terrestre; inoltre è il terzo più abbondante tra gli elementi disciolti nell'acqua marina. In natura non esiste allo stato libero, ma si trova combinato con altri elementi.

Questo metallo alcalino terroso è principalmente usato come agente legante nella produzione di leghe alluminio-magnesio.

Caratteristiche[modifica | modifica sorgente]

Il magnesio è un metallo leggero, di colore bianco argenteo che si appanna leggermente se esposto all'aria. La polvere di questo metallo è autoriscaldante [1] e brucia con una fiamma bianca a contatto con l'aria. È difficile che prenda fuoco quando viene conservato in grosse quantità, ma si infiamma facilmente se disposto in strisce o filamenti sottili (usato per le lampade fotografiche a flash di una volta).

Storia[modifica | modifica sorgente]

Questo elemento è stato scoperto dal fisico scozzese Joseph Black  (1728-1799) nella metà del ‘700, scoperto assieme al calore latente durante esperimenti sul vapore assieme a James Watt. Ma solo nel 1808 è stato isolato dall’inglese Davy, e dal 1852 Bunsen riusciva a dimostrare che il metallo magnesio poteva essere isolato per elettrolisi di cloruro di magnesio anidro fuso, con magnesio al catodo e cloro all’anodo della cella. Le possibilità commerciali delle produzione col metodo elettrolitico sono state sfruttate dal 1909 dalla società tedesca Chemische Fabrik Griesheim Elektron. A partire dal 1920 il processo elettrolitico era stato elaborato in scala industriale e da quella data il metallo è diventato disponibile in quantità commerciali.

Dove si trova in natura[modifica | modifica sorgente]

È un elemento molto abbondante in natura non allo stato elementare, ma in composti corrispondenti al suo stato di ossidazione +2. È presente in quasi tutte le rocce sotto forma di carbonati, ossidi, silicati, solfati e cloruri; i suoi minerali più importanti sono: la dolomite MgCO3·CaCO3, i cui giacimenti costituiscono intere catene di montagne; la magnesite MgCO3; la carnallite KCl·MgCl2·6H2O e altri. Il magnesio è inoltre contenuto nei terreni e nelle acque; in particolare quelle marine costituiscono una delle fonti principali per la sua estrazione, poiché ne contengono in media lo 0,13% in peso (come ione Mg 2+), tenore inferiore solo a quello del cloro e del sodio.

Simboli di rischio chimico[modifica | modifica sorgente]

GHS-pictogram-flamme da manipolare con cautela!

Applicazioni[modifica | modifica sorgente]

In passato questo metallo veniva utilizzato nella fotografia come flash fotografico (lampo al magnesio), mentre attualmente è usato principalmente come materiale refrattario[2] nei rivestimenti delle fornaci per la produzione di ferro e acciaio, metalli non ferrosi, vetro e cemento.

L'utilizzo principale di questo elemento è come additivo[3] nelle leghe con l'alluminio dato che ne incrementa le proprietà meccaniche, fabbricative e di saldatura.

Combinato in lega, specialmente con l'alluminio, è essenziale per componenti strutturali nell'industria missilistica, aeronautica, automobilistica e dei macchinari. Sotto forma di polvere o di frammenti molto piccoli si incendia facilmente e la combustione avviene alla temperatura di 2 200 °C e con una grande produzione luminosa, per questo motivo viene impiegato nei razzi di segnalazione.

Il Mg è usato anche nella produzione di prodotti farmaceutici e di cementi. I suoi composti sono usati in medicina, agricoltura e preparazioni alimentari.

Estrazione[modifica | modifica sorgente]

illustrazione di uno strumento utilizzato per svolgere l'elettrolisi dell'acqua.

Il magnesio viene ottenuto per la maggior parte dall'elettrolisi di cloruro di magnesio fuso, presente in salamoie e acqua di mare. Il termine "elettrolisi" deriva dal greco e significa "rompere con l'elettricità", Ad esempio attraverso l'elettrolisi dell'acqua, (che è composta da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno) si ottengono gli elementi di cui è composta, cioè idrogeno (H2) e ossigeno (O2). Oltre che nelle rocce e nell'acqua marina, il magnesio è presente sia nel mondo vegetale sia in quello animale, di cui costituisce uno dei componenti essenziali.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. autoriscaldante: che si scalda autonomamente; in questo caso, a contatto con l' aria
  2. materiale refrattario: è un materiale capace di resistere per lunghi periodi ad elevate temperature senza reagire chimicamente con gli altri materiali con i quali si trova in contatto.
  3. adittivo: composto che aggiunto ad una sostanza (o ad un materiale) ne migliora le caratteristiche.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]