Prometeo

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Dipinto di Christian Griepenkerl, 1878. Rappresenta l'aquila che divora il fegato a Prometeo.

Prometeo è un titano, figlio di Giapeto, ma non appartenente alla stirpe degli dei dell'Olimpo. Il suo nome deriva da "pro-metis" (colui che pensa prima degli altri). Per quanto riguarda sua madre c'è chi riferisce il nome di Climene e chi di Asia, figlia di Oceano.

Le origini[modifica | modifica sorgente]

Secondo i Greci, Zeus il padre degli dei, e Prometeo, un titano, hanno creato gli uomini; Prometeo gli ha modellati con della creta e Zeus ha dato loro la vita. Prometeo, a differenza di Zeus, ama gli uomini e vuole affidarli il dono del fuoco. Perciò, anche se Zeus è contrariato, va sul monte Olimpo e ruba un pezzo di carbone ardente e lo nasconde in una pianta di finocchio per poi portarlo agli uomini. Una notte Zeus dal cielo, crede che sulla Terra c'è un fuoco che brucia, in quel momento capisce di essere stato ingannato.

La punizione[modifica | modifica sorgente]

Dipinto di Lawrence Alma-Tadema, 1881. Rappresenta Pandora e il cofanetto.

Zeus, arrabbiato, ordina di incatenare Prometeo ad una roccia; da quel momento un aquila gli divora il fegato ogni giorno, infatti ogni notte gli ricresce. Zeus però, non essendo soddisfatto e volendo far soffrire anche gli uomini, chiede ai suoi figli Efesto, Atena, Ermete e Afrodite di creare una fanciulla. Zeus le da un cofanetto dicendole di non aprirlo per nessun motivo. Pandora, è il nome della fanciulla, sorride pensando sia colmo di gioielli. Zeus da in sposa Pandora ad Epimeteo, lei ne è contenta e pian piano si dimentica del cofanetto. Quando la curiosità comincia, però, a farsi sentire, una notte, mentre Epimeteo dormiva, Pandora apre il cofanetto e da lì escono, in men che non si dica, tutti i mali che affliggono gli uomini.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Biografia di Prometeo su biografieonline.it

Prometeo nell'enciclopedia Treccani

Mito di Prometeo nel libro "Pensieri fantastici e dove trovarli"