Fascismo

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Stemma del Partito Nazionale Fascista

Il fascismo è stato un movimento politico. Venne fondato in Italia all'inizio del XX secolo (1919) da Benito Mussolini. È il nome di un'ideologia politica antilibertaria e totalitaria, fortemente accentratrice, nazionalista e centralista.

Lo storico Giovanni Sabbatucci lo definì totalitarismo imperfetto[1].

Etimologia[modifica | modifica sorgente]

Il termine "Fascismo" deriva dai "Fasci di combattimento", prime organizzazioni fasciste; il termine "fascio" riprende la simbologia del fascio littorio di epoca romana.[2][3].

Storia[modifica | modifica sorgente]

Origini[modifica | modifica sorgente]

Il Fascismo nacque dai "Fasci italiani di combattimento".

L’Italia era uscita dal conflitto mondiale, non solo con mezzo milioni di morti, ma anche con un grande disagio. Tutte le classi sociali erano insoddisfatte. I nazionalisti parlando di “vittoria mutilata" alimentavano il malcontento, esaltavano la forza e la violenza. Tra loro si distinse Benito Mussolini che, sfruttando il mito della "patria tradita”, portò avanti il suo disegno autoritario. Durante il biennio rosso (1919-1920) gli operai e i contadini occuparono le fabbriche suscitando il timore di una rivoluzione. La crisi venne risolta da Giolitti. I liberali persero consensi in parlamento e le fasce moderate si avvicinarono sempre di più all’estrema destra. I nazionalisti scesero in piazza contro il movimento operaio e tra questi anche i Fasci di combattimento (fondati da Mussolini nel 1919). Nel 1921 i liberali accolsero nelle loro liste i candidati fascisti e tra questi Mussolini che riuscì ad entrare in Parlamento. Alle elezioni del 1921 i fascisti presentarono la loro lista ottenendo 35 seggi in Parlamento. Mussolini trattò con i liberali mostrando un volto istituzionale, ma lasciò che le camicie nere (Fasci) proseguissero le loro azioni. L’obiettivo era la presa totale del potere e nell’ottobre del 1922 organizzarono la marcia su Roma. Il re non intervenne, ma, anzi, diede a Mussolini il potere di formare un nuovo governo. Nel 1924 Mussolini modificò la legge elettorale e questo portò ad una nuova ondata di violenze. Il partito ottenne comunque il 65% dei voti, la piena maggioranza. G. Matteotti (deputato socialista) accusò il clima di violenza e di illegalità in cui si erano svolte le elezioni chiedendone l’annullamento. Fu ucciso e questo provocò un’ondata di sdegno in tutto il Paese. I partiti d’opposizione si ritirarono dal parlamento per riunirsi in un’altra sede. Il gesto ( secessione dell’Aventino) non sortì alcun effetto: il governo non “cadde”. In Parlamento Mussolini trasformò il governo in una dittatura: eliminò ogni dissenso e modificò la legislazione. Una serie di leggi tra il 1925 e il 1926 (le leggi fascistissime) attribuì potere al suo governo: emanava leggi senza il consenso del Parlamento, rispondeva del suo operato solo al re, assunse il controllo delle amministrazioni locali . Nel 1929 firmò i Patti Lateranensi riconoscendo il cattolicesimo come religione di stato e la sovranità dell’Italia su Roma.

Intervenne anche nell’economia assumendo il controllo sull’industria, acquistando banche.

Fonte: La voce del Perlasca

La marcia su Roma e la presa del potere[modifica | modifica sorgente]

Marcia su Roma

Il 28 ottobre 1922 il Partito nazionale fascista compie il colpo di Stato. Da questa data il Fascismo si impone come partito di governo. Il Presidente del Consiglio allora in carica, Luigi Facta, con funzioni anche di Ministro dell'Interno ad interim, intende proclamare lo stato d'assedio, ma il re Vittorio Emanuele III rifiuta; al contrario convoca Benito Mussolini e lo incarica di formare il governo.

L'epoca fascista[modifica | modifica sorgente]

Il 30 ottobre 1922 Benito Mussolini riceve formalmente l'incarico di governo dal re. Così inizia il cosiddetto "ventennio fascista". Il Fascismo diventa un regime di tipo totalitario che controlla la società in ogni suo aspetto. Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio fascista, l'organo supremo del regime, sancisce la caduta di Mussolini. Il governo fascista tuttavia continua nella Repubblica di Salò.

Patti lateranensi[modifica | modifica sorgente]

Firma dei patti lateranensi

Nel 1929 il Regno d'Italia e la Chiesa cattolica firmano a Roma i Patti lateranensi, cioè un accordo che istituiva lo Stato del Vaticano ed elevava il cattolicesimo a religione di stato.

L'alleanza con la Germania[modifica | modifica sorgente]

Hitler e Mussolini

Nel 1933 Adolf Hitler sale al potere come cancelliere del Reich dopo le elezioni avvenute in Germania. Hitler e Mussolini nel 1936 a Berlino firmarono un'alleanza di tipo politico-militare detta "Asse Roma-Berlino" o anche "Patto d'acciaio".

La diffusione in Europa e nel mondo[modifica | modifica sorgente]

Il termine "fascismo" non indica solo il movimento politico fondato da Benito Mussolini e il regime da lui istituito, ma è divenuto poi un termine che definisce ideologie, movimenti e regimi antimarxisti, antiliberali e antidemocratici, autoritari, totalitari, nazionalisti, definibili anche come "di estrema destra".

Nazismo (Nazional socialismo)[modifica | modifica sorgente]

La Germania con Hitler e la sua dittatura segue un percorso simile a quello italiano. Dopo la I Guerra Mondiale è costretta a pagare una cifra altissima. La Repubblica di Weimar (nata nel 1919) si trovò ad affrontare gravi problemi economici. L’aver accettato le condizioni venne attribuita da una larga parte di tedeschi ai governi di coalizione che furono accusati di tradimento. Questo favorì la nascita di alcuni partiti di destra violenti. Tra questi partiti si distinse il Partito nazista guidato da Hitler che esaltava la razza ariana, disprezzava gli ebrei e i comunisti . Nel 1921 Hitler fondò le SA squadre di assalto che prese il controllo di tutti i gruppi nazionalisti di destra. Nel 1923 guidò un colpo di stato che fallì, fu fatto prigioniero e in carcere scrisse “ Mein Kampf , un’opera in cui esponeva tutte le sue idee razziste e aggressive. Uscito dal carcere creò le SS, un corpo di polizia. Riuscì a dar vita a formazioni paramilitari indisturbato. L’economia tedesca in questo periodo aveva avuto un momento di respiro grazie al prestito americano fino al 1929 quando ci fu il crollo della Borsa di New York (giovedì nero), che la travolse facendo crescere la disoccupazione. Questo favorì il Partito Nazista che nel 1930 divenne il primo partito e nel 1933 diede l’opportunità ad Hitler di formare un nuovo governo, un regime dittatoriale e totalitario. Nominato cancelliere riuscì ad imporre la dittatura assumendo la carica di Presidente della Repubblica. Nacque il Terzo Reich. Gli oppositori furono imprigionati nei lager e condannati a lavori forzati; i cittadini di altre etnie perseguitati, in particolare gli ebrei, privati nel 1935 della cittadinanza (leggi di Norimberga) e dal 1938 (Notte dei Cristalli) vittime di violenza nazista. Hitler violò il trattato di Versailles smettendo di pagare le riparazioni di guerra e avviò il riarmo. Nel 1936 ordinò l’annessione dell’Austria; invase la Boemia e stabilì un protettorato sulla Moravia. Tutto questo prima di invadere la Polonia e dare avvio alla Seconda Guerra Mondiale.

Fonte: La voce del Perlasca

Franchismo[modifica | modifica sorgente]

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Note[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]