Smombie

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Smombie[modifica | modifica sorgente]

Il termine smombie1, coniato in Germania nel 2008, è un neologismo, cioè una definizione introdotta recentemente nella lingua. La parola smombie2(formata dall’unione delle parole zombie e smartphone) indica le persone che camminano per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso. Essa è stata eletta «parola dell’anno 2015 nell'ambito del linguaggio giovanile». Le prime informazioni sugli smombie3 le ha fornite il quotidiano “ La Repubblica”, che nel 2018 ha raccontato di ”un esercito di morti viventi”. Gli smombie camminano per strada ipnotizzati dal loro cellulare e quando passeggiano non riescono a distogliere lo sguardo dallo schermo, finendo talvolta per urtare altri pedoni o sbattere contro pali, panchine e altri oggetti che incontrano sul proprio tragitto

Questa cartello, che si trova in un aeroporto tedesco, avverte le persone del pericolo degli smombie

Precauzioni[modifica | modifica sorgente]

Una percentuale compresa fra il 12% e il 45% delle vittime di incidenti in strada, in particolare pedoni, è dovuta alla distrazione. Per questo varie nazioni del mondo stanno installano segnaletiche e semafori speciali per provare a "destrare" chi sta agendo come uno smombie4 rischiando di mettere in pericolo se stesso e gli altri passanti. Ad esempio in Corea del Sud il fenomeno ha costretto già nel 2018 il garante (organo di vigilanza) per le telecomunicazioni a mettere a punto un servizio che blocca lo smartphone, quando il suo proprietario si muove più di 5 passi, mentre lo utilizza. Nel 2014 a Chongqing (in Cina) e nel 2015 ad Anversa (in Belgio) sono comparsi i primi marciapiedi fatti apposta per gli smombie5. In altre nazioni sono stati aggiunti dei LED rossi che illuminano il marciapiede al fine di evitare le cadute e destare l'attenzione dei passanti. In Italia il codice non prevede alcuna norma specifica per i pedoni oltre al generico obbligo di prestare l’attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per le altre persone; un’eventuale sanzione è a discrezione del singolo vigile urbano che può stabilire se la distrazione causata dall’uso dello smartphone è tale da mettere a rischio la sicurezza del singolo individuo e quella altrui. In caso affermativo può anche essere inflitta una multa che varia dai 25 ai 100 euro.

Conseguenze[modifica | modifica sorgente]

Negli ultimi anni si è verificato un aumento dell’uso del telefono da parte di tutti, ma soprattutto dei ragazzi della nostra età (11-18 anni). L’abuso dello smartphone può provocare: irritazione agli occhi, dolori al collo e spalle, per non parlare della privazione di molte ore di sonno, che causano, durante lo stato di veglia, distrazione e deficit di concentrazione. La dipendenza6 da schermo è diventata un'emergenza mondiale! L’utilizzo dello smartphone sta cambiando non solo il nostro modo di camminare, ma soprattutto quello di vedere il mondo. Tenere lo sguardo rivolto al mondo ci permette di esprimere quelle qualità in cui l’essere umano è davvero in grado di eccellere, come l’essere creativo. Studi medici hanno dimostrato che mentre si scrive un messaggio sullo smartphone la velocità del passo si riduce del 40% e diventa più instabile, scomposta e pericolosa. Tra la fascia degli utenti smartphone, gli adolescenti sono probabilmente i soggetti più a rischio, in quanto il loro apparato muscolo scheletrico è ancora in fase di sviluppo ed è quindi opportuno che avvenga mantenendo il più possibile la posizione corretta. Camminare attivando uno schema di movimento corretto comporta una serie di benefici al corpo umano, ma troppo spesso sottovalutiamo questa informazione. Una postura chiusa, con il capo rivolto verso il basso, predispone all’introversione e riduce l’ampiezza respiratoria, con conseguente diminuzione dell' ossigenazione e quindi compromissione della lucidità mentale.

Note[modifica | modifica sorgente]

[1] In Italia il termine sembra essere arrivato più tardi rispetto agli altri paesi: i dizionari inglesi, ad esempio, lo riportano già nel 2016. Il dizionario Treccani aveva, però, già introdotto nelle sue pagine un altro neologismo, coniato in diretta Facebook da Enrico Mentana: webete: "Imbecille che si diverte a girovagare nella rete telematica".

[2] La fonte è Treccani online, questo articolo parla degli zombie, persone che si aggirano per le strade senza prestare attenzione a dove vanno, perché sono troppo presi a guardare lo smartphone. Questo articolo è stato pubblicato nel 2022, anche se la parola è stata aggiunta nell'edizione del 2015 del “Vocabolo giovanile dell’anno”; il testo è scritto in un modo completo, senza errori ortografici, la presentazione grafica è molto curata e ordinata e il registro linguistico è medio-alto.

[3] “La Repubblica”, 10 maggio 2018. Questo articolo riporta ciò che è successo a Pechino relativamente al problema in oggetto. Da segnalare che l’articolo è corredato da belle immagini che mostrano la segnaletica stradale utilizzata in tutte le parti del mondo in risposta al fenomeno degli smombie.

[4] Questo articolo pubblicato da “Wired”, il 31 ottobre 2022, è stato scritto da Andrea Indiano, giornalista e scrittore freelance. Non si parla solo della situazione in Italia circa l’argomento in questione, ma anche di come altri paesi stanno reagendo a questo fenomeno.

[5] Articolo scritto da Monica Coviello per il sito Vanityfair il 14 ottobre 2022, dove l’autrice cita La Treccani che ha definito smombie «chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone e attraversare la strada in modo pericoloso»

[6] Questo articolo è stato scritto da Fabio di Todaro per il sito Magazine. Pubblicato il 29/5/2019 parla dei problemi psichici dei giovani causati dal troppo tempo trascorso davanti ai telefoni, computer o altri apparecchi elettronici.

Galleria di disegni (classe 2 B Progetto Connessioni digitali)[modifica | modifica sorgente]

Disegno di Ginevra
Disegno di Giulia
Disegno di Giovanni
Disegno di Milo
Disegno di Luca
Disegno di Giovanni